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Stile: Neogotico / Liberty
Progettisti: Ing. Crescentino Caselli – Arch. Annibale Rigotti
Realizzato in sostituzione dell’antico Palazzo di Città l’edificio, progettato dallo studio torinese dell’ingegner Caselli (allievo di Alessandro Antonelli, autore della Mole omonima) in collaborazione con l’architetto Rigotti, rispondeva alle nuove esigenze della città moderna conseguente all’abbattimento delle mura medioevali. La posa della prima pietra avviene il 14 aprile del 1899 alla presenza del re Umberto I e della regina Margherita. Ai rigorosi canoni strutturali dell’ingegner Caselli risponde la creatività del giovane architetto Rigotti, ispirata alle nuove tendenze del Liberty in combinazione con il neogotico catalano.
L’edificio rappresenta un felice connubio tra tradizione e innovazione. Il porticato dell’adiacente palazzo Vivanet prosegue su possenti pilastri mentre le due torri ottagonali danno slancio al volume compatto della pianta quadrangolare. I quattro prospetti sono caratterizzati da aperture variegate ispirate al gotico catalano con decorazioni architettoniche floreali tipiche dell’Art Nouveau nei rilievi, nella cancellata d’ingresso, nelle inferriate e nei balconcini. L’aspetto bianco è dovuto al rivestimento delle pareti in pietra calcarea con inserti di granito rosa, grigio e marmo verde.
La decorazione scultorea dell’esterno, risalente al 1906 – 1907, è opera di Andrea Valli. L’accesso al cortile interno, attraverso la scenografica scalinata a doppia rampa, conduce alle sale decorate dai principali artisti sardi del tempo, Filippo Figari e Felice Melis Marini, risparmiate dal bombardamento del 26 febbraio 1943 che distrusse tutti gli altri cicli decorativi affidati a Francesco Ciusa, Antonio Ghisu e Adolfo Cao.
Dove si trova: